Solare, allegra, socievole, ma comunque di poche parole e riservata...chi mi conosce sa che non amo stare al centro dell'attenzione e non per un particolare motivo, ma perché mi piace ascoltare, osservare, esplorare.
A noi ballerini non piace parlare, il nostro è un linguaggio diverso: è il corpo ad esprimersi, a muoversi nello spazio, a creare pensieri, immagini, figure, parole, silenzi, sospiri, ritmi.
Un giorno una persona (che conoscevo appena) mi disse: "Francesca ho in mente un progetto molto particolare e personale che voglio portare a teatro...ci sarà una cantante, un'attrice e 3 ballerini, ti voglio in questo gruppo e secondo me saresti perfetta per il ruolo che ho in mente".
BOOM! "Che cosa???!!! Ma chi? Io??? Ma se nemmeno mi conosci???" E senza neanche accorgertene ti ritrovi lì, tutti insieme, a leggere il copione, ad ascoltare mille idee, a fare domande, a capire, ad immaginare, ad osservare gli occhi illuminarsi e brillare come non mai.
Uno stile, un progetto, tante storie da raccontare ed un tipo di lavoro personale e di gruppo che non avevo mai affrontato e che sapevo non essere nelle mie corde. Ma sei qui, sei entrata nel gioco e cerchi di tirare fuori la curiosità, la comprensione, la disciplina, la costanza, la determinazione, la tenacia, l'istinto e la passione. Devi entrare in contatto con la mente e il corpo, farti trasportare, lasciarti andare ma avere il controllo.Non è facile mettersi a nudo e devi trovare una forza interiore ed una forza comunicativa in un mondo sommerso da così tante emozioni.
E così dopo ore ed ore a provare tutti insieme, si aggiungono sempre più tasselli fino a creare e a legare questo puzzle ormai pronto per essere trasferito sul palcoscenico ed essere condiviso con il pubblico, con chi in quel momento ha scelto di voler essere trasportato nella nostra storia, vivere le nostre emozioni e vivere la magia del teatro.

Anche se in "silenzio" in fondo mi piace ed è bello essere illuminata "da un faro di luce."